La seguente lista è frutto di anni di letture, condivisioni, esperienze andate a buon e cattivo fine e soprattutto di un caratteristico approccio personale orientato al ritorno dell’investimento (ROI-First).

+1. Obiettivo

Photo by engin akyurt on Unsplash

Di solito il +1 si mette alla fine come bonus, come spunto in più, nel mio caso invece questo punto è il cardine di tutta la strategia ovvero la definizione dell’OBIETTIVO CONDIVISO.

Sembra una banalità, una cosa ovvia, ma sempre più spesso ci si dimentica il perché andiamo sui social, quale obiettivo ci proponiamo di raggiungere. 
Il sapere cosa vogliamo è la base per tutti i successivi punti perché vi sono enormi differenze di strategia qualora ad esempio si vogliano ottenere più lead, avere più gente sul punto vendita o molto più futilmente avere più followers.

Quindi la definizione dell’obiettivo più che un punto è la stella polare di tutta la nostra strategia.


Veniamo ora ai 5 punti base.

1. Audience

Photo by davide ragusa on Unsplash

Personalmente è il punto più importante.
Sapere a chi ci dobbiamo rivolgere per ottemperare al nostro obiettivo non è sempre così semplice. Riuscire a trovare l’audience corretta, che non per forza deve essere enorme, è sicuramente il fattore discriminante principale per il successo dell’intera strategia social.

L’era delle audience prettamente anagrafiche oramai è terminato e lavorare alle psicografiche è il naturale passo successivo (fortunatamente le moderne tecnologie fornite dagli stessi social network ci vengono in grande aiuto).

Qualora si decida anche di entrare nel mondo delle sponsorizzazioni la definizione della corretta audience è condizione necessaria e imprescindibile per ottenere qualsiasi tipo risultato.

2. Visual

Photo by Jon Tyson on Unsplash

Indipendentemente dal canale social che stiamo utilizzando trovare la corretta e coerente immagine/video da utilizzare per veicolare il nostro messaggio è già più del 60% del lavoro (se parliamo di Instagram tale percentuale arriva al 90%).

Viviamo in un epoca in cui la “pigrizia” alla lettura e all’informazione la fa da padrone e il primo modo per poter catturare l’attenzione della nostra audience è quella di trovare l’immagine/video più adatta possibile. Attenzione però a rimanere sempre coerenti con il messaggio che si vuole comunicare. Non bisogna mai perdere di vista il nostro obiettivo finale; creare “false interazioni” attraverso immagini ad alto impatto, ma magari fuori tema, è sicuramente più dannoso che raggiungere una minor viralità.

3. Testo

Photo by Peter Lewicki on Unsplash

Se vogliamo comunicare qualcosa l’immagine fa molto, ma non tutto … il testo a contorno dell’attività che stiamo proponendo è il più delle volte l’ultima possibilità per poter far compiere la CTA voluta alla nostra audience.

Per questo motivo lavoriamo per trovare il TOV (Tone of Voice) più adatto per la nostra audience per ogni singolo social network e manteniamolo nel tempo.
Ricordiamoci inoltre che ogni canale ha le sue regole (a volte rigide) e la sua netiquette, e per questo motivo quello che andiamo a scrivere deve essere inserito in tale contesto. Scordatevi quindi di duplicare lo stesso testo tra i vari social (come si faceva fino a qualche hanno fa) o a non seguire i limiti imposti.

4. Content Management

Photo by Tim Marshall on Unsplash

Non abbandonare MAI l’audience al suo destino.

Se si decide di comunicare attraverso i social network dobbiamo ricordarci sempre che questo è un tipo di comunicazione a due vie (se non concordate allora apritevi un blog senza commenti che fate prima), quindi non ci siamo a solo noi a parlare ma ci sono degli interlocutori, i nostri fan, che vanno incoraggiati, veicolati e sicuramente mai abbandonati.

Siate come Gianni Morandi 😀 su Facebook e dedicate parte del vostro tempo a interagire con la vostra audience, rispondete ai commenti, incoraggiate i vostri fan con un like o un ❤️, rispondete alle domande … se lo fa Gianni Morandi perché non potete farlo voi?

Ora, a parte gli scherzi, i tempi della pagine/account social utilizzati come vetrine in cui io brand sbobino i miei contenuti e tu utente li subisci sono finiti e gli stessi social network, con i loro algoritmi sempre più complessi, penalizzano tale approccio. Quindi o avete del tempo giornalmente da dedicare a queste attività o non sognatevi nemmeno di sperare di avere grossi risultati.

5. Analisi dei Dati

Photo by Franki Chamaki on Unsplash

Analizzate periodicamente tutti i dati possibili che le varie piattaforme vi forniscono e in base a questi andate a rivedere i punti dal 1 al 4.

Siate fluidi e mai rigidi quando lavorate sui social, abbiate l’umiltà di cambiare idea se i dati oggettivi dicono il contrario di quello che avevate progettato.

Siate dinamici e capite cosa funziona meglio (e perseguitelo) e cosa non funziona (e abbandonatelo). Per qualsiasi attività che avete intenzione di affrontare partite sempre senza preconcetti e utilizzate i dati per confutarla, se possibile quindi validate sempre a posteriori. 
L’esperienza mi ha insegnato che spesso quello che a me piace o penso possa piacere alla mia audience quasi mai è quello che performa meglio, e quindi tanto vale affidarsi ai risultati reali.

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