Piccolo incipit per chi non lo sapesse:

L’algoritmo di Instagram limita i contenuti da far vedere agli utenti sia nella timeline sia nelle varie pagine di ricerca indipendentemente dal fatto che questi appartengano ad account seguiti. Questi contenuti, da far vedere, vengono selezionati in base ad una serie di fattori, più o meno dichiarati pubblicamente da parte di Instagram, e uno dei principali è il livello di engagement che quel contenuto ha ottenuto (like, commenti, share, ecc …).

A questo punto capite bene che maggiore sarà il livello di engagement ottenuto da un contenuto maggiore sarà la probabilità che tale contenuto compaia nella timeline dei propri followers.

È in questo contesto che entrano in gioco BOT e POD i quali servono proprio a “forzare” tale livello di engagement e quindi a favorire la viralità naturale di un contenuto. 
Ora visto che c’è molta confusione su tali argomenti volevo in breve spiegare di cosa si tratta e poi ognuno, liberamente, proverà a farsi la propria opinione sul se e come sia corretto utilizzarli.


i BOT

Photo by Rock’n Roll Monkey on Unsplash

I BOT (abbreviazione di Robot) Instagram sono degli strumenti, delle app, dei software che consentono di automatizzare delle azioni che si potrebbero fare manualmente, ovviamente in minor numero e in maggior tempo, al fine di aumentare la possibilità di creare visibilità all’account.

In pratica vengono automatizzate azioni tipo like a post di profili simili (sperando in un like di ritorno), commenti a post di altri profili a tema (sperando di aumentare visibilità al proprio profilo), il classico follow-unfollow, e cose simili … Parliamo nell’ordine di circa 1000/1500 azioni al giorno per tipologia di attività (Instagram ha comunque dei limiti massimi di default per tutelarsi da queste attività).

Ora dal punto di vista strettamente tecnico i BOT sono vietati da Instagram in quanto violano alcuni dei loro termini e condizioni (es. condivisione della password e automazioni di attività) e qualora se ne accorgesse dell’utilizzo la penalizzazione o lo Shadowban sarebbe certo.

i POD

Photo by Courtnie Tosana on Unsplash

I POD (letteralmente famiglia di delfini) Instagram sono dei gruppi, spesso privati e di difficile reperibilità (e dove in quelli migliori si entra solo su invito), su Whatsapp, Telegram e Messanger all’interno dei quali ci si scambiano like e commenti.

In pratica si mette il proprio contenuto sul gruppo e tutti gli “adepti” del gruppo stesso vanno a fare un commento o un like al post condiviso. 
Queste attività nei POD, come ben capite, sono decisamente più trusted e qualora si appartenga a gruppi di rilievo portano a degli spike di engagement nel breve periodo notevoli.

Le attività associate a POD sono un pò più difficili da trovare e da penalizzare in quanto sono sì manuali ed effettuate da utenti reali ma non si possono definire “totalmente autentiche”, quindi la cosa è molto bordeline per Instagram.


Per completezza di informazioni riguardo a questi servizi mi sembra opportuno condividere un recente comunicato da parte di Instagram dove dichiara guerra aperta alle attività non autentiche.
Questi alcuni dei punti salienti:

… inizieremo a rimuovere “Mi piace”, follower e commenti non autentici dagli account che usano app di terzi per aumentare la propria notorietà. Abbiamo sviluppato strumenti di apprendimento automatico per identificare gli account che usano questi servizi e rimuovere le attività non autentiche. Questo tipo di comportamento è negativo per la community …

… Sin dagli albori di Instagram, abbiamo rilevato e rimosso automaticamente gli account falsi per proteggere la nostra community. L’aggiornamento di oggi è un altro passo avanti per far sì che Instagram continui a essere una community vivace in cui gli utenti possano connettersi con le persone e le cose che amano. …

Ora, sperando di aver reso più chiaro di cosa stiamo parlando, a voi libertà di scelta se utilizzarli o meno !!!

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